NETWORKING PER STUDI PROFESSIONALI
“Non usate paroloni per trattare questioni semplici. Un uomo che usa troppe parole per esprimere concetti semplici è come un cattivo tiratore che invece di lanciare contro un oggetto una sola pietra ben mirata, ne lancia una manciata a caso sperando di colpirlo” Samuel Johnson (critico letterario).
Il networking ha ragione d’esistere solo se indirizzato esattamente alle persone con cui vogliamo costruire relazioni di valore e dalle quali riusciamo a trarne vantaggi lavorativi.
Nonostante i numerosi studi a supporto di tale pratica che hanno messo in relazione l’abilità nel networking con migliori performance sul lavoro, maggiori guadagni, promozioni più rapide e soprattutto anche la capacità di trovare un lavoro.
Non contano le quantità di relazioni ossia l’ampiezza del network, come spesso vediamo sui social network. L’importanza della grandezza del network non è rilevante per due ordini di ragioni: esistono ancora persone che non amano mettersi al centro dell’attenzione ed è difficile gestire un numero elevato di relazioni finendo spesso per gestirle male.
Un buon networker è colui che combina le coincidenze, le crea permette alle cose di accadere, costruisce poche relazioni di qualità con individui tra loro eterogenei. Le relazioni vengono costruite nel tempo, devono essere relazioni vere, i rapporti devono essere basati sull’ascolto, capacità di percepire i bisogni, scambio di informazioni e utilità ma soprattutto relazioni basate sulla fiducia.
Ma come ottenere tutto ciò? Che comportamenti bisogna porre in essere?
Bisogna essere dei veri professionisti mostrarsi realmente interessati alle conversazioni, essere di parola, proporre suggerimenti costruttivi. Non focalizzarsi sulle persone ma sui problemi, non criticare mai le persone ma solo le idee, mai condurre le differenze di vedute sul piano personale.
Un network non è una lista di contatti!
Il network è sicuramente più pervasivo e più completo è fatto di partnership durature e protese al futuro.
I professionisti che eccellono nel networking si muovono di solito in tre differenti tipi di network tra loro interrelati:
NETWORK OPERATIVO
Rientrano in tale categoria le persone coinvolte nel proprio lavoro quotidiano, magari i membri del proprio studio anche se di livello gerarchico differente.
NETWORK STRATEGICO
Di questa categoria fanno parte le relazioni intrattenute con persone di rilievo che fanno parte di altri studi. Verranno con questi soggetti condivisi obiettivi di business. Le probabilità di successo per stabilire un network strategico dipendono soprattutto dall’abilità di capire dove si deve andare e a quali gruppi rivolgersi per raggiungere i propri scopi. La chiave per un valido networking strategico è l’influenza: l’abilità di mettere insieme informazioni, supporto e risorse in un dato ambito per conseguire risultati in un altro ambito. Si cerca di creare un nuovo ambiente di riferimento composto da persone che saranno vitali per il sostenimento del network strategico stesso.
NETWORK PERSONALE
La coltivazione di una dimensione personale è fondamentale anche ai fini della performance e della riuscita sul lavoro. I rapporti che intratteniamo con amici, colleghi, compagni ecc in generale con tutti coloro che ci consentono di trascorrere dei momenti piacevoli. I rapporti intrattenuti con queste persone sono altrettanto importanti, se non addirittura di più, di quei rapporti che alimentano i network operativi e strategici. Quante preziose informazioni professionali ci arrivano da ambienti non prettamente lavorativi?
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